martedì 20 settembre 2011

PER FAVORIRE IL DIALOGO


PER FAVORIRE IL DIALOGO 
-- Ascolta e guarda chi parla con mimica e gesti di accettazione
-- Considera quel che dice il tuo interlocutore anche se hai una diversa opinione
-- Confrontati: rispondi e domanda.
-- Informa ed esprimi le tue opinioni e i tuoi sentimenti.
-- Sono da evitare discorsi molto lunghi, di solito prediche e rimproveri sono inutili.
-- Non offendere chi ti fa un torto, le parolacce alimentano i conflitti e non risolvono i problemi.
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Quando in TV parla un politico osserva i suoi comportamenti
Ascolta - Considera - Risponde - Domanda - Informa 

Non favorisce il dialogo se
-- Parla troppo a lungo -- Interrompe -- Urla -- Offende
-- Minaccia -- Non ascolta -- Non risponde -- Altera la verità
 .



COSA BISOGNA FARE

Mi sono commosso ascoltando alla radio, le parole di un familiare di una vittima di Cesare Battisti. Dopo tanti anni il dolore era così manifesto da stringere il cuore.
Purtroppo anche l’odio e l’arroganza di Battisti, non sono cessati, egli  afferma, ancora oggi, di aver agito da combattente, vuol far credere di essere un coraggioso, un audace, un eroe e di avere sacrificato parte della sua vita per un ideale.

Le sue parole sono un’offesa per le persone che sono rimaste in Italia e che hanno tentato di costruire qualcosa.

E sono un’offesa soprattutto per tutte quelle persone alle quali non piaceva e non piace come si fa politica nel nostro Paese e che desiderava e desidera una gestione più efficiente e democratica dei servizi di pubblico interesse: la scuola, l’università, la formazione, la sanità, la magistratura, la polizia  ecc. ecc,

Siamo noi le persone di “Buona Volontà”.
Siamo rimasti in ITALIA per cercare giorno dopo giorno di crescere come persone e di promuovere lo sviluppo sociale ed economico del proprio paese.
Siamo la  maggioranza degli italiani.
Spesso le nostre aspettative sono state deluse, tuttavia non ci è mai venuto in mente di prendere un’arma per uccidere chi non la pensava e non la pensa come noi.

Battisti ha invece rifiutato il confronto con gli altri. Ha cercato di cambiare la realtà con violenza. Ha limitato, con il suo comportamento aggressivo, la crescita del nostro paese e ha occupato degli “spazi sociali” che potevano essere utilizzati in altro modo.

Ancora oggi si parla di lui……… Non è utile. Basta!
Bisognerebbe invece interessarsi dei giovani che non riescono a trovare lavoro e dei padri di famiglia che lo perdono.
Dovremmo discutere su come modificare le istituzioni del nostro paese.
Sarebbe opportuno fornire degli esempi e ricordare gli operai, gli insegnanti, i commercianti, gli artigiani, i medici, gli autisti, i giardinieri, gli ingegneri, i cuochi, gli elettricisti….. che in questi anni, con mille difficoltà, si sono impegnati per promuovere lo sviluppo del Paese.

Battisti è un pavido, non ha avuto e ancora oggi non ha, il coraggio di confrontarsi con gli altri. Ha scelto e continua a scegliere, per esprimere il proprio disappunto, la facile via dell’arroganza e della violenza, purtroppo le sue parole e le sue azioni non generano solo lacrime e distruzione, ma anche paura e conflittualità.
Nello stesso modo operano i mafiosi ostacolano con menzogne e intimidazioni la vita delle persone e condizionano il dialogo sociale.

Ma allora chi è arrogante e violento diventata il protagonista della vita sociale?
In parte è vero. In discoteca, allo stadio o in qualsiasi altro luogo pubblico, la violenza anche se espressa da pochi toglie spesso alla maggioranza la libertà di partecipare, di lavorare, di divertirsi.
È nostro dovere isolarli, perché quando i violenti sono riconosciuti, ci appaiono subito per quel che sono, dei vigliacchi incapaci di affrontare un qualsiasi confronto.

COSA BISOGNA FARE?

1. ESSERE D’ESEMPIO
Prima di tutto essere d’esempio, non essere aggressivi, anche quando pensiamo di aver subito un torto. “Essere gentili. Non costa nulla
2. ESSERE ASSERTIVI
Far valere le proprie ragioni in modo assertivo, senza lasciarsi coinvolgere in dinamiche conflittuali.
3. RICONOSCERE I COMPORTAMENTI AGGRESSIVI
Anche chi non rispetta la fila alla posta, chi parla al telefonino in luogo pubblico, chi posteggia la macchina in doppia fila, manifesta un comportamento di tipo aggressivo.
4. RICONOSCERE LA PROPRIA AGGRESSIVITA' 
L’aggressività si manifesta non solo con azioni e parole, ma anche con i gesti e la mimica. L’aggressività si manifesta anche mentendo
5. NON ESSERE COMPLICI
Far finta di non vedere chi prevaricare l’altro ci rende complici. A volte per disapprovare basta uno sguardo.
6. DISAPPROVARE e INDIGNARSI
Bisogna disapprovare e indignarsi soprattutto per i comportamenti non adeguati dei  politici, dei magistrati, dei militari, degli ecclesiastici e dei notabili istituzionali.

7. NESSUNO È ESONERATO
Nessuno è esonerato dal trattare il prossimo con rispetto
8. ESSERE PERSONA
Onora il tuo essere persona e tratta chi incontri in modo dignitoso qualsiasi sia la sua condizione e il suo comportamento.

CESARE BATTISTI

 



Cesare Battisti ha ricevuto qualche giorno fa il documento che il Brasile rilascia ai cittadini stranieri residenti nel Paese. Dunque, ha spiegato nell'ennesima intervista rilasciata a un'emittente verdeoro (Globo), "Ho un nuovo documento, sono quasi brasiliano, manca poco.

«Non siamo stati noi i primi a prendere le armi, sono stati i regimi, gli Stati.»
Afferma Cesare Battisti in un’intervista a un quotidiano brasiliano.
«Ero molto giovane, e come tanti dopo il ’68 abbiamo ritenuto che potevamo sistemare il mondo con le armi. Ma calma, non siamo stati noi i primi a prendere le armi, sono stati i regimi, gli Stati, che hanno iniziato a usare le armi e a uccidere. Il movimento rivoluzionario ha accettato la provocazione e risposto con le armi.»
 
«Ora la mia principale attività è quella di uscire dalla situazione del Battisti terrorista. Non sono mai stato un terrorista, nessuno mi ha condannato o accusato per questo. Vorrei solo sistemarmi, avere una casa, un posto dove mettere i libri, il computer, la mia vita, sedermi, iniziare a riflettere e lavorare».

Dal messaggero Domenica, 04 Settembre 2011